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Curiosando sui siti di vendita di "classic cars" e frequentando le fiere del settore ho maturato la nozione che la quotazione di una auto d'epoca si ottiene moltiplicando per 2,5 - 3 volte il valore riportato sulle riviste.
Ottenuto il risultato della moltiplicazione si pubblica l'annuncio e, possibilmente, si inserisce la dicitura ....può partecipare alla 1000 Miglia (come se bastasse avere un auto per correre la mille miglia!).
Fatto ciò si attende che il sito venga visitato da un giapponese strabico, un russo completamente suonato dalla vodka o, più semplicemente, da uno dei grandi ladri ed evasori che affollano la Repubblica Italiana.
Portato a termine il business e decorsi i termini di rivalsa per il reato di circonvenzione di incapace si passa al progetto successivo!
Altro modo di vendere una classica è quello di partecipare ai raduni rionali o paesani non certamente con l'auto più bella della collezione, bensì con la bestia nera da eliminare. In questo contesto, di solito, le auto che sfoggiano il colorato cartello VENDESI sono quelle abbordabili con prezzi adeguati al modello, quelle senza cartello sono lo stesso in vendita, ma la richiesta corrisponde sempre ad un multiplo della quotazione reale. E' questo il motivo che mi ha fatto desistere dal partecipare ai piccoli raduni. Sono affollati di commercianti piuttosto che da collezionisti entusiasti di possedere e conservare un pezzo di storia
C'est la vie!