Apollo GT, Vanguard Vetta Ventura, "Thorndyke Special", Yellow, 1967

Vendo

Rating: 5

Specifiche tecniche

AlimentazioneBenzina
ColoreGiallo
Cilindrata5000
Anno prima immatricolazione1967
CategoriaVeicolo tra il 1800 e 2004
CarrozzeriaCoupé
Potenza250CV 183.87475KW
Numero porte2
Tipo veicoloAuto
CittàBologna
ID annuncio345196
Data inserimento

Inserzionista

Enrico

Pubblica da Aprile 2021

Annunci attivi: 16

Pagina personale inserzionista

Descrizione

La Ferrari americana: questo doveva essere l'Apollo GT. 

Storie così non se ne sentono più da anni…e già all’inizio degli anni ’60 sembrava quasi una favola. Due giovani ragazzi americani neo-laureati in ingegneria, Milt Brown e Newton Davis, sognavano di costruire una vettura Gran Turismo che potesse competere con le italianissime ma già famose Ferrari. La ricetta? Abbastanza semplice, in teoria: stile e manodopera italiani con una muscolosa meccanica americana. 



Brown aveva conosciuto al GP di Monaco del 1960 Frank Reisner, titolare della Intermeccanica una piccola carrozzeria a Torino e così vennero poste le basi per la nuova Apollo GT, il sogno prese forma così. La carrozzeria, venne abbozzata da un loro giovane amico Ron Plescia e venne realizzato un prototipo in alluminio, che tuttavia non convinse i progettisti. 



Dall’Italia venne in aiuto il grande stilista italiano Franco Scaglione che realizzò una linea estremamente elegante, caratterizzata di fianchi muscolosi simili a quella che sarà la Ferrari 275 GTB, il muso lungo, nobile, chiaramente italiano e la coda molto simile alla Jaguar E (utilizzando però gli stessi fanalini della Ferrari 250!). 



Una linea esotica realizzata in ferro, a mano presso vari sub fornitori di Torino che facevano capo all’Intermeccanica, la quale assemblava e spediva l’auto completa nella carrozzeria in California, dove la casa costruttrice IMC montava la meccanica e la ultimava. 

L’auto era bellissima, disponibile sia in versione coupè che cabrio, il motore V8 3500 Buick forse era giudicato poco affidabile ma nel complesso la stampa si espresse favorevolmente. I circa 215 cavalli erano una buona potenza, ma quando Buick lanciò il nuovo 5000 l’Apollo poteva contare su oltre 250 cavalli americani con cui tentare di battere il “Cavallino Rampante”.



Purtroppo i fondi a disposizione dell’azienda (21.000 dollari prestati da amici e parenti dei due ingegneri) erano troppo pochi e le vetture venivano vendute ad un prezzo inferiore ai costi di produzione. Soli 6500 Dollari (7400 per la cabrio). Considerando che la carrozzeria era costruita interamente a mano, il prezzo era estremamente competitivo ma il break even di 10.000 dollari era assali lontano.

Così dopo 88 esemplari costruiti, nel 1966 l’azienda fu costretta a chiudere, cedendo il progetto all’azienda texana Vanguard, che portò avanti la produzione con ulteriori 19 esemplari, per non far fallire anche l’azienda di Torino che costruiva le carrozzerie. Come novità la Vanguard offrì in alternativa al cambio manuale T10/11 Borg Warner, un cambio automatico a tre rapporti; i freni anteriori a disco vennero invece sempre impiegati dopo i primissimi esemplari in cui erano installati 4 tamburi, giudicati insufficienti soprattutto sul motore 5000. 



L’assenza di una rete commerciale non aiutò l’avventura dei due giovani ingegneri a vendere l’auto dei loro sogni, sebbene il momento di gloria per la Apollo sarebbe arrivato poco più tardi - nel 1967 precisamente - quando una gialla GT venne scelta come co-protagonista del film Disney “Un maggiolino tutto matto”, in cui interpretava l’auto del cattivo. Il film fu un successo mondiale e la Apollo, con quella pubblicità probabilmente sarebbe rimasta in vita, con migliorie e aggiornamenti.



Dei 107 esemplari costruiti (sembra che negli anni ‘70 ne siano stati costruiti altri 20, ma non ci sono fonti certe), oggi ne rimangono circa la metà, principalmente negli Stati Uniti. Una sessantina di auto che fanno girare la testa a tutti per la bellezza delle sue forme, ma spesso confuse per delle Ferrari…Così l’Apollo GT ha perso la sua sfida contro la Ferrari, ma è tanto bella che tutti la scambiano per lei!







L’esemplare da noi proposto, dovrebbe essere il primo completato dalla proprietà Vanguard nel 1967: monta il cambio automatico e forse è la prima con questo tipo di accessorio. Nel 2008 l’auto è stata venduta al penultimo proprietario negli Stati Uniti, per poi essere immatricolata qualche anno dopo in Italia. In quel periodo l’auto ha subìto alcuni lavori, anche su suggerimento di Milt Brown il quale aiutò il proprietario a correggere alcune non originalità. 



Il telaio a traliccio si presenta complessivamente bene, così come la carrozzeria che è stata rinfrescata recentemente. Gli interni e l’impianto elettrico richiedono qualche attenzione così come è necessario un tagliando alla meccanica, complessivamente in buono stato. Vi è la possibilità di montare il cambio manuale. La livrea che richiama il celebre film Disney è completamente adesiva per cui rimovibile. I cerchi Borrani si presentano in buono stato e gli pneumatici sono nuovi. 



La componentistica italiana usata nella carrozzeria e negli interni, unitamente alla meccanica comune americana, rendono gli interventi molto più semplici del previsto. Con oltre 250 cavalli, l’auto è sicuramente piacevole da guidare e può finalmente dimostrare di essere l’anti-Ferrari, come altri esperimenti simili realizzati negli anni ’60, quali l’AC Cobra e la Bizzarrini 5300 GT Strada. 



Un’occasione unica in Italia (e. molto rara in Europa) per portare a casa una vera supercar rara, iconica, inusuale, iscrivibile a numerosi eventi per auto storiche.



Documenti italiani, visibile previo appuntamento a Bologna.